codex venator

Circa un anno fa prendeva il via il progetto Codex Venator e con esso il mondo di gioco, per quando mi riguarda, è cambiato.

Vista da fuori e in estrema sintesi, dopo molteplici vicende, era uscito da parte del Rosso e di Enrico il progetto di iniziare una shared campaign italiana «con blackjack e squillo di lusso e senza Yuan-ti».

A distanza di un anno e conclusa la prima season, di trame se ne sono viste e di Yuan-ti neanche l’ombra. È stato un anno interessante, in cui ho conosciuto giocatori nuovi, esplorato approcci diversi alla scrittura delle storie e visto come sia possibile creare qualcosa di nuovo, bello e piacevole.

Ok, ma cos’è Codex Venator?

Domanda legittima.

Codex Venator è una campagna condivisa, o shared campaign, di Dungeons & Dragons. Il che vuol dire che il progetto prevede di fornire un regolamento comune a cui tutti i giocatori da tutta Italia si rifanno per la creazione dei personaggi e la possibilità di giocare avventure nell’ambientazione considerandosi tutti nello stesso mondo – con la possibilità di poter interagire tra le varie realtà di gioco.

L’ambientazione è una versione cupa e oscura dell’Italia medioevale dal passato oscuro. Le città sono diventate dei baluardi che difendono l’umanita dagli abomini che infettano la terra e i giocatori intrepretano dei Nobili Cacciatori, rispettati membri di famiglie nobiliari i quali, addestrati, abili ed equipaggiati, combattono per difendere la loro città.

La campagna è fatta in modo che una persona che voglia organizzare eventi nella propria città possa usare la città stessa come ambientazione, in modo da facilitare al massimo l’introduzione di nuovi giocatori.

Codex Venator - Elder Sign

Il concetto è simile all’Adventurers League – entrambe sono shared campaign, in fin dei conti – con sensibili differenze correlate alla gestione di regole locali e alla produzione delle avventure. Agli organizzatori viene lasciata più flessibilità nel gestire eventuali personalizzazioni delle regole (una delle città in Italia ha le armi da fuoco, per esempio) e le avventure possono essere scritte da tutti, che poi metteranno a disposizione la propria produzione in modo che anche le altre città possano riadattare le avventure alle loro trame. Le avventure vengono tutte pensate in modalità multitavolo – cioè giocate da svariati gruppi di avventurieri a tavoli diversi che avranno modo, durante l’avventura, di interagire tra loro.

Il progetto ha avuto un bel successo e le avventure prodotte si sono rivelate di qualità decisamente alta – più di quelle ufficiali della AL. Io ho avuto modo di scriverne solo una, nei fatti, ed ho collaborato alla stesura del regolamento condiviso. È stato interessante collaborare in un ambiente amichevole e molto preparato. Lo stesso gruppo alla AdventureresCon Milano 2018 del mese scorso ha presentato altri progetti ai quali ho una voglia potente di partecipare.

Ora la campagna a Milano è in pausa dopo lo scoppiettante finale della prima stagione, ma nelle altre città (che potete trovare sul sito ufficiale) si sta ancora continuando. Vedere le facce dispiaciute dei giocatori perché dopo un annetto si andava in pausa ha dato una certa soddisfazione, con la voglia di preparare una seconda stagione degna della prima.