Siamo tornati a giocare dal vivo. Una settimana fa c’è stata l’AdventurersCON 2021 – è stato un gran bell’evento, gestito alla grande: tante persone che si riuniscono per giocare insieme ma con tutte le precauzioni del caso per assicurare la massima sicurezza a chi c’era e a tutti quanti per impedire il propagarsi del covid.
Ho gestito l’evento di apertura, una multitavolo di Eberron in cui ho voluto far assaggiare un po’ di cyberpunk nelle vie basse di Sharn e un po’ della buona vecchia esperienza multitavolo caciarona e di gruppo.
Ed è stato quasi disorientante vedere quanto è stato difficile.
Reale…
È difficile da descrivere, senza aver fatto da coordinatore/commander di un evento multitavolo fatto bene prima e dopo il covid credo sia impossibile descrivere la sensazione.
Ma una volta messomi al timone della giornata (alla mia maniera, un po’ subdola) l’attitudine di tutti i giocatori era percettibile. C’erano tante bolle, con il gioco rinchiuso all’interno del tavolo. Tutti si sono divertiti, eh, non confondiamo, ma è stato abbastanza sconvolgente accorgersi di quanto l’attitudine sia cambiata. Ragionevolmente è dovuto al fatto di aver giocato per quasi due anni in una stanza, da soli, con la possibilità di disinserire il microfono o di tutti i comportamenti sacrosanti che si mantengono con il gioco online.
Lo stacco, in tal senso, è stato interessante. Dei miei vari gruppi di gioco molti sono stati proprio dirompenti al ritorno, con una voglia di alimentare scambi lungo tutte le direzioni, ma per quanto riguarda il multitavolo la capacità di alzare un attimo lo sguardo e provare a fare qualcosa di sopra le righe è qualcosa che va riconquistato. Sia da un lato dello schermo che dall’altro.
…ma impercettibile
L’aspetto forte della cosa è che finché non mi sono messo al timone di un multitavolo non mi sono minimamente accorto del fenomeno. Nonostante multiple sessioni di Codex nelle settimane precedenti.
E questo ha poi avvalorato il talk/grido d’allarme del Rosso su Codex quella sera stessa. Temo che questa percezione sia difficile da trasmettere perché le percezioni stesse sono incredibilmente ingannevoli.
C’è un giochino che riguarda folletti e dadi/carte con cui riesco a passare questo concetto di percezione ingannevole – che funziona bene giusto dal vivo, quindi non mi metterò a spiegarlo qui, ma il concetto è che si sente il buon odore di mandorle e non si capisce che è cianuro. E un po’ mi spiace perché far capire questo concetto a chi non sa a cosa deve fare attenzione è difficile, è come spiegare a me come individuare delle coppie che si formano: non lo reputo interessante, quindi nemmeno ci faccio caso.
Ma se mi dicono che esiste qualcosa che non sto percependo, serve fare attenzione.